“Women Football: Rising Stars”: Marie Moen Preus, giovane stella del Kolbotn e della Nazionale Norvegese
“Non posso credere di avere la fortuna di vivere nella stessa epoca di Julia Child.” È la frase che pronuncia una giovane Julie Powell, interpretata da Amy Adams, nel film Julie & Julia del 2009, diretto da Nora Ephron. Ma chi è Julia Child? Scrittrice e celebre personaggio della cultura statunitense, Child è soprattutto una cuoca famosissima per aver introdotto negli States la cultura culinaria conosciuta in Francia dove visse con il marito, un funzionario di un ente governativo statunitense.
In un affascinante parallelismo con la storia di ispirazione che il film racconta, Julie Powell decide di cucinare tutte le ricette del libro di Julia Child, trasformando il suo progetto in un fenomeno di successo. Così come Julia Child aveva aperto le porte della cucina francese agli americani, Julie Powell, ispirata da questo straordinario modello, riesce a ottenere la sua celebrità attraverso la realizzazione del progetto culinario che le era tanto caro.
La storia ed il mondo sono ricchi di esempi di idoli e persone che hanno saputo ispirare e continuano a guidare desideri e sogni di persone comuni o più celebri. Il mondo dello sport, in particolare, è una fonte inesauribile di storie che popolano libri e racconti sul web. Tuttavia, esiste una storia che non è stata ancora rivelata.
Siamo nel Nord Europa, precisamente a Kolbotn, una cittadina di 6.000 abitanti a pochi passi da Oslo. Nel 2011, una giovanissima calciatrice di 16 anni decise non solo di diventare protagonista nella squadra locale, ma di avviare un viaggio che l’avrebbe portata, poco dopo, a conquistare il trofeo individuale più ambito per una calciatrice: il Pallone d’Oro. “So che il Kolbotn ha una storia importante nello sviluppo di giovani calciatrici e talenti come Ada Hegerberg, ed è per questa ragione che ho raggiunto la squadra nel 2023.” Con queste parole al sito WomenFootball.it, Preus svela come la sua giovane carriera si intrecci strettamente con quella della pluricampionessa norvegese, rivelando una connessione ispiratrice che potrebbe essere la prossima grande storia da raccontare nel panorama sportivo.
Nata a Oslo il 27 agosto 2008, Marie Moen Preus scopre il calcio fin da piccola e si rende conto ben presto che il suo legame con il pallone è forte e indissolubile. “Ho cominciato a giocare a calcio quando avevo 6 anni con i miei amici a scuola. Mi allenavo due volte a settimana e ho iniziato a praticare sci di fondo, che però ho abbandonato quando gli impegni con il calcio sono aumentati.”
Le prime partite di Marie si disputano a Oslo, dove milita nel Kristelig Forening for Unge Menn-Kameratene (KFUM), una delle polisportive più antiche del paese e parte dell’organizzazione cristiana ecumenica YMCA. Guardare le sue partite significava una cosa sola: vederla segnare. Con 113 gol tra le categorie Under-13 e Under-17, Marie dimostra il suo talento precoce, finché non arriva il momento della svolta.
Un momento segnato probabilmente dal destino perché il 23 Giugno del 2019, quando la piccola Marie faceva brillare il suo talento cristallino sui campi del KFUM, una ragazza più grande di lei con qualche gol in più alle spalle fa visita al campo sportivo con l’intento di osservare e motivare le ragazzine in campo, concedendosi anche qualche scatto con loro. Avete ovviamente capito perfettamente di chi stiamo parlando. Della co-protagonista della storia. Ada Hegerberg.
Le scelte importanti nella sua carriera non sono mai state fatte da sola: “La mia famiglia e i miei amici sono stati fondamentali per me durante il mio viaggio calcistico.” E quando si tratta di approdare al Kolbotn, un ulteriore elemento “familiare” entra in gioco. “Conoscevo molto bene l’allenatore della squadra dai tempi della scuola, perché era stato il mio coach.”
Il 2023 si rivela l’anno della sua consacrazione. “Non mi aspettavo di giocare per la prima squadra, ma ho avuto in poco tempo l’opportunità di giocare in Prima Divisione”. Marie inizia infatti con la seconda squadra, ma bastano 9 partite e 13 gol per capire che quel contesto le stava stretto. Ed è in quel momento che la prima squadra, che militava in Prima Divisione, le apre definitivamente le porte.
Il 19 aprile arriva la prima convocazione per Marie Moen Preus, con esordio in campo al minuto 46. Dieci giorni dopo, parte titolare contro il Klepp, e l’11 giugno sigla il suo primo gol, anzi una doppietta, sempre contro il Klepp. Le prestazioni sono brillanti come di rara bellezza i suoi gol, da dentro area con un tiro di precisione o con una conclusione da fuori a giro di sinistro sotto il 7, roba da darsi un pizzicotto sulla guancia per rendersi conto che è tutto vero.
Alla fine della stagione, i gol saranno 7 in 17 presenze, marcature che contribuiranno alla promozione del Kolbotn in Toppserien, il massimo campionato norvegese, e risultando la migliore scoperta della stagione insieme alla sua compagna d’attacco Martine Fenger.
Ed è qui che le fila della storia si intrecciano ancora una volta a distanza di tempo e spazio, creando una nuova trama che lega Marie alla sua musa ispiratrice. Ada e Marie, Marie e Ada, con un numero in comune: il 16. Nel 2011, Ada Hegerberg, a soli 16 anni, segnava 12 gol in 23 partite con il Kolbotn in Toppserien, diventando un punto fermo dell’attacco biancoblù. Oggi, nel 2024, Marie Moen Preus, anch’essa di 16 anni, ha già messo a segno 7 gol in 17 partite, dimostrando di avere ereditato lo spirito battagliero e la determinazione della sua predecessora. Da segnalare un gol di rara bellezza “alla Totti” da ammirare sui canali social: una palla ricevuta al limite dell’area e Marie che scavalca il portiere avversario con un magnifico pallonetto.
Questo straordinario parallelismo, nato da una scelta fatta qualche anno prima solo per un desiderio di trovare una squadra in grado di far crescere i giovani talenti, alimentata dal racconto degli anni successivi, evidenzia come il destino possa essere guidato, con il talento di Marie che sembra rispecchiare le parole di una celebre canzone di Vasco Rossi: “Vado al massimo, e tu non mi fermare.”.
“Durante questo periodo al Kolbotn sono grata per le opportunità di giocare in Toppserien all’età di 16 anni. Ho ancora molto da imparare tatticamente, tecnicamente e crescere fisicamente, ma spero di compiere il salto definitivo tra qualche anno,” dice Marie Moen Preus al sito WomenFootball.it. E noi aggiungiamo: anche in Nazionale, dove Ada Hegerberg è regina e difficile da spodestare. In quel contesto prestigioso, Hegerberg sa che il suo talento e la sua leadership sono incomparabili, ma la giovane Preus, con il suo spirito indomito e il suo promettente talento, potrebbe presto essere la nuova stella pronta a brillare accanto alla leggendaria attaccante norvegese.
La storia di Marie e Ada non è solo un racconto di talento e aspirazioni, ma anche un simbolo di come i sogni e le ambizioni possono essere plasmati e realizzati, seguendo le orme di chi ha segnato la strada prima di loro. Con determinazione e dedizione, Marie Moen Preus è sulla buona strada per fare il salto definitivo, e forse, un giorno, sarà lei stessa a guidare la squadra nazionale con la stessa maestria e passione che oggi ammiriamo in Hegerberg.
“I can’t believe I’m lucky enough to be living in the same era as Julia Child.” This is the line spoken by a young Julie Powell, portrayed by Amy Adams, in the 2009 film Julie & Julia, directed by Nora Ephron. But who is Julia Child? An author and iconic figure in American culture, Child is most famous as a cook who introduced the U.S. to the culinary traditions of France, where she lived with her husband, a U.S. government official.
In a fascinating parallel with the inspiring story the film tells, Julie Powell decides to cook every recipe from Julia Child’s book, turning her project into a major success. Just as Julia Child opened the doors of French cuisine to Americans, Julie Powell, inspired by this extraordinary figure, achieved her own fame by completing the culinary project she held so dear.
History and the world are full of examples of idols and individuals who have inspired and continue to shape the dreams and aspirations of both everyday people and celebrities. The world of sports, in particular, is a boundless source of stories that fill books and online narratives. However, there is one story that has yet to be told.
We are in Northern Europe, specifically in Kolbotn, a small town of 6,000 inhabitants just outside Oslo. In 2011, a young 16-year-old soccer player decided not only to make a mark on her local team but to embark on a journey that would soon lead her to win the most prestigious individual award for a female footballer: the Ballon d’Or. “I know Kolbotn has a rich history of developing young soccer talent, including players like Ada Hegerberg, and that’s why I joined the team in 2023.” With these words, Preus reveals how her young career is closely intertwined with that of the multi-champion Norwegian, hinting at an inspiring connection that could be the next big story to emerge in the sports world.
Born in Oslo on August 27, 2008, Marie Moen Preus discovered soccer at a young age and soon realized her bond with the ball was strong and unbreakable. “I started playing soccer when I was 6 years old with my friends at school. I trained twice a week and also took up cross-country skiing, which I gave up when my soccer commitments increased.”
Marie’s first matches took place in Oslo, where she played for Kristelig Forening for Unge Menn-Kameratene (KFUM), one of the oldest sports clubs in the country and part of the ecumenical Christian YMCA organization. Watching her games meant one thing: watching her score goals. With 113 goals across the Under-13 to Under-17 categories, Marie’s early talent was undeniable, until the moment of change arrived.
That pivotal moment, likely guided by fate, came on June 23, 2019, when little Marie was dazzling the KFUM fields with her crystal-clear talent. On that day, a slightly older girl with a few more goals under her belt visited the sports field, intending to observe and motivate the young players, taking a few pictures with them as well. You’ve undoubtedly figured out who we’re talking about. The co-star of the story. Ada Hegerberg.
Marie never made the important decisions in her career alone: “My family and friends have been fundamental to me throughout my soccer journey.” And when it came to joining Kolbotn, another “family” element came into play. “I knew the team’s coach very well from school, as he had been my coach.”
2023 marked the year of her breakthrough. “I didn’t expect to play for the first team, but I quickly got the chance to play in the First Division.” Marie initially started with the second team, but it only took 9 games and 13 goals to prove that she had outgrown that environment. At that point, the first team, competing in the First Division, fully opened its doors to her.
On April 19, Marie Moen Preus received her first call-up, making her debut on the field in the 46th minute. Ten days later, she was in the starting lineup against Klepp, and on June 11, she scored her first goal—actually, a brace—once again against Klepp. Her performances were as brilliant as her goals were beautiful: either precise shots from inside the box or perfectly curled long-range efforts into the top corner, the kind that make you pinch yourself to make sure it’s real.
By the end of the season, she had scored 7 goals in 17 appearances, helping Kolbotn secure promotion to the Toppserien, Norway’s top league, and emerging as the season’s best discovery alongside her strike partner Martine Fenger.
And here, the threads of the story intertwine once more, across time and space, creating a new narrative that connects Marie with her muse. Ada and Marie, Marie and Ada, with one number in common: 16. In 2011, Ada Hegerberg, at just 16 years old, scored 12 goals in 23 matches for Kolbotn in the Toppserien, becoming a fixture in the blue and white attack. Today, in 2024, Marie Moen Preus, also 16 years old, has already netted 7 goals in 17 games, showing that she has inherited the same fighting spirit and determination as her predecessor. Not to mention a stunning “Totti-esque” goal, showcased on Instagram: receiving the ball at the edge of the box and chipping the goalkeeper with a magnificent lob.
This extraordinary parallel, born from a decision made years earlier out of a desire to find a team that nurtured young talent, and fueled by the stories that followed, highlights how destiny can be shaped, with Marie’s talent reflecting the words of a famous song by Vasco Rossi: “I’m going all out, and you can’t stop me.”
“During my time at Kolbotn, I’m grateful for the opportunities to play in the Toppserien at the age of 16. I still have a lot to learn tactically, technically, and I need to grow physically, but I hope to make the final leap in a few years,” says Marie Moen Preus. And we add: perhaps to the national team, where Ada Hegerberg reigns and is hard to unseat. In that prestigious setting, Hegerberg knows her talent and leadership are unparalleled, but the young Preus, with her indomitable spirit and promising talent, could soon be the next star ready to shine alongside the legendary Norwegian forward.
The story of Marie and Ada is not just a tale of talent and ambition but also a symbol of how dreams and aspirations can be shaped and fulfilled by following in the footsteps of those who paved the way before them. With determination and dedication, Marie Moen Preus is on the right path to make the final leap, and perhaps, one day, she herself will lead the national team with the same mastery and passion we admire today in Hegerberg.
di Ernesto Pellegrini
Nella foto, Marie Moen Preus in azione con la maglia del Kolbotn (da Kolbotn Official Instagram Page).