22 Novembre 2024

“Women Football: Rising Stars”: Aleksandra Ilic, centrocampista della Stella Rossa e della Serbia U19

Nella foto, Aleksandra Ilic, centrocampista della Stella Rossa, in azione con la maglia della Serbia Under 19.

“Le bambine non vogliono più essere solo come Beckham, Mbappé o Cristian Ronaldo. Vogliono essere come Alexia Putellas, Ada Hegerberg, Pernille Harder o Alexandra Popp”. Questa citazione è solo un piccolo estratto di un intervento che la giocatrice della Nazionale spagnola Ivana Andrés ha pronunciato durate un intervento al Parlamento Europeo lo scorso 12 Marzo 2024 in occasione della celebrazione della giornata Internazionale della Donna. Questa frase è contenuta anche nel documentario uscito lo scorso 1 Novembre 2024 su Netflix #SeAcabò, un lungo racconto delle calciatrici spagnole che diventarono Campionesse del Mondo dopo aver vissuto una difficile esperienza nei rapporti con la Federazione e che diede vita ad uno scontro aperto con la stessa dopo l’episodio del bacio in Mondovisione di Luis Rubiales alla calciatrice Jenni Hermoso durante la premiazione.

Il documentario mostra il grido di sfida delle calciatrici spagnole che, oltre a puntare alla vittoria sportiva, rivendicano il diritto di essere rispettate, ispirando le nuove generazioni con esempi positivi. E la sensazione che si ha, nel corso di questi ultimi anni, è che l’avvicinamento delle giovani al calcio non sia dettato solo dall’imitazione del classico e visibilissimo idolo maschile ma che siano proprio le calciatrici, come quelle sopra citate, a fungere da modello da imitare. Il tutto grazie anche alla visibilità accresciuta di un movimento che non è più legato a paesi storici nei quali il Football esiste da decenni, ma anche in realtà emergenti che cominciano ad affacciarsi al calcio che conta con squadre sempre più competitive.

Giocare in una squadra con calciatrici così forti come Nina Matejic o Sofia Sremcevic per è un onore. Ovviamente guardo loro come esempi da imitare. Ma il mio modello è Jelena Cankovic: mi piace il suo stile di gioco. Un’autentica numero 10, pilastro indiscutibile della squadra”. Rivela così a WomenFootball il suo idolo al femminile, la giovane serba Aleksandra Ilic, la diciottenne centrocampista della storica Stella Rossa. Ed è proprio pensando alla calciatrice attualmente al Brighton, ma con un passato glorioso e vincente con le maglie del Rosengard, Barcellona, Ferenvàros e Chelsea, che Aleksandra affina le sue qualità di centrocampista che disegna calcio e migliora la sua visione di gioco creando limpide situazioni da gol per le compagne.

Qualità che Aleksandra ha scoperto nei primi anni di vita, quando si è avvicinata al calcio a pochi passi da casa, facendo di fatto diventare il pallone il migliore e più importante compagno di viaggio. “Il mio percorso nel calcio è iniziato da bambina. Ho sviluppato l’amore per il pallone giocando con i ragazzi nel parco davanti casa. Ho fatto il mio primo allenamento in una squadra maschile, da cui poi sono passata al club femminile Loznica. Sin da piccola mi piaceva allenarmi e sognavo di indossare la maglia della nazionale.”

Ed è stata proprio la Nazionale a farle capire che la scelta era giusta, motivandola a continuare a coltivare questa passione perché “sono stata convocata fin dalle selezioni più giovani e ammetto che quella fiducia mi ha dato una spinta fondamentale a continuare”. Nel percorso di avvicinamento verso la squadra più importante, la Nazionale Maggiore, Aleksandra ha avuto l’onore di indossare il suo numero preferito, lo stesso della sua idola Cankovic, lo stesso che spera di poter indossare sempre nelle squadre in cui giocherà. “Il numero 10 nella nazionale serba è molto importante per me. Non è un numero qualunque: rappresenta l’onore e la fiducia che ricevo dallo staff tecnico e mi riempie di orgoglio per il fatto di poter difendere con essa i colori del mio paese”.

Aleksandra Ilic è una centrocampista minuta ma con grande rapidità di pensiero e attenzione ai dettagli. Nonostante il suo talento le permetta anche di compiere giocate più azzardate e “fuori dagli schemi”, per lei l’aspetto più importante rimane la giusta applicazione dei principi del mister e l’obiettivo di squadra. “Penso che giocare a centrocampo sia la mia posizione naturale. Mi piace molto svolgere il mio ruolo a metà campo. Cerco sempre di rispettare i principi di gioco che l’allenatore richiede. Un calcio veloce e aggressivo a centrocampo è caratteristico del mio team, e con questo stile posso contribuire al meglio.”

Nella sua squadra di club, la Stella Rossa, Ilic indossa attualmente il numero 13, la 10 è riservata a Sofija Sremcevic. Stella Rossa che rappresenta il top nel campionato Serbo e squadra nella quale Aleksandra è entrata giovanissima. “Già a 15 anni ho ottenuto la fiducia dell’allenatore della seconda squadra per entrare a far parte della squadra e ho avuto anche l’opportunità di esordire nella Superliga serba. Con il mio impegno, determinazione e, soprattutto, le mie buone prestazioni, ho convinto i miei allenatori a compiere il salto ed ottenere così la convocazione per la prima squadra della Stella Rossa.”

Stella Rossa che non è esattamente una squadra qualsiasi. Nell’ultimo anno le campionesse di Serbia hanno interrotto un dominio durato per ben 13 anni delle rivali dello Spartak, conquistando così il primo titolo della sua storia. “Sono orgogliosa di far parte della Stella Rossa perché indossare questa maglia rappresenta per me una grande responsabilità e un privilegio. Sono stata felice ed onorata quando ho ricevuto la prima convocazione in prima squadra perché sapevo di aver lavorato sodo e di aver dato il meglio di me per ottenerla. Sono in squadra con le migliori calciatrici della Serbia e sono felice di poter imparare da loro per migliorarmi quotidianamente e, soprattutto, vivere nuove e importanti esperienze che contribuiscono inevitabilmente alla mia crescita calcistica.”

Esperienze importanti come quella vissuta questa estate con la sua maglia di club nella massima competizione Europea, la Women’s Champions League, anche se nella fase precedente a quella dei gironi. Due match, uno perso contro l’Anderlecht e l’altro vinto contro il Breznica, nei quali Aleksandra è stata impiegata nel suo ruolo naturale di centrocampista, dimostrando di non avere alcun timore nell’affrontare una competizione di cosi alto livello. “È una sensazione incredibile giocare contro squadre della Champions League. I minuti in una competizione così grande portano molta esperienza e mi danno grande soddisfazione. Le partite sono molto impegnative e intense. Ogni squadra è preparata tecnicamente e fisicamente, e ogni partita è speciale a modo suo. Queste partite sono state molto significative per me, perché mi motivano ad allenarmi ancora di più.

La partecipazione ai gironi è solo un esempio della crescita che sta avendo nel corso di questi anni il calcio serbo, testimoniato dalla Nazionale Under19 che ha brillato nel recente Europeo, mettendo in vetrina calciatrici di livello che continueranno a dire la loro anche nel prossimo futuro. Aleksandra ne è perfettamente consapevole ed è pronta a dare il suo importante contributo. “Il calcio femminile in Serbia sta crescendo e i nostri successi con i club e con la nazionale lo dimostrano. Ottenere buoni risultati al campionato europeo è importante per la Serbia e un grande incentivo per me e per tutte le nuove generazioni che verranno. È una sensazione fantastica qualificarsi per gli Europei ed essere tra le migliori otto nazionali. Ogni successo di questo tipo conferma il buon lavoro e rappresenta un forte stimolo per il futuro.”

Diciotto anni di età ma una capacità di comprendere l’importanza del lavoro, delle buone prestazioni e dei progetti di squadra per consentire alla Stella Rossa ed alla Nazionale di crescere e raggiungere risultati importanti. Aleksandra dimostra con le parole e con i fatti di avere una grande ambizione e di voler rendere orgoglioso il suo paese. Esattamente come quelle giocatrici della Spagna che hanno messo il calcio e la Nazionale sopra ogni cosa e sopra ogni problema per regalarsi la vittoria del Mondiale e diventare beniamine delle giovani calciatrici che vogliono seguire il loro esempio.

E c’è da credere al fatto che Aleksandra Ilic abbia le caratteristiche perfette per diventare nel prossimo futuro icona e modello per le giovani ragazzine serbe proprio come per lei è stata Jelena Cankovic, diventando la Numero 10 e stella della Nazionale Serba.

Devojčice više ne žele da budu samo kao Bekam, Mbape ili Kristijano Ronaldo. Žele da budu kao Aleksija Puteljas, Ada Hegerberg, Pernile Horder ili Aleksandra Pop.
Ovo je citat iz govora koji je španska reprezentativka Ivana Andres održala u Evropskom parlamentu 12. marta 2024. godine povodom obeležavanja Međunarodnog dana žena. Ova rečenica je takođe deo dokumentarca #SeAcabó, objavljenog 1. novembra 2024. na Netflixu, koji detaljno prikazuje put španskih fudbalerki ka osvajanju Svetskog prvenstva. Film osvetljava njihove izazove u odnosima sa Federacijom, uključujući kontroverzni incident sa poljupcem Luisa Rubijalesa upućenim Dženifer Ermoso tokom dodele medalja.

Dokumentarac naglašava borbu španskih fudbalerki ne samo za sportske pobede već i za pravo na poštovanje, inspirišući mlade generacije kroz pozitivne primere. U poslednjim godinama vidljivo je da mlade devojke sve češće pronalaze uzore u fudbalerkama, poput onih pomenutih, zahvaljujući povećanoj vidljivosti ženskog fudbala koji se razvija i u zemljama koje do sada nisu bile tradicionalne fudbalske sile.

„Igrati u timu sa tako jakim igračicama kao što su Nina Matejić ili Sofija Sremčević je čast. Naravno, gledam na njih kao na uzore. Ali moj idol je Jelena Čanković: sviđa mi se njen stil igre. Prava desetka, neosporni stub tima,“ otkriva mlada Aleksandra Ilić, osamnaestogodišnja vezistkinja Crvene zvezde. Inspirisana karijerom Čankovićeve, koja trenutno igra za Brajton i ima bogatu istoriju u klubovima kao što su Rozengard, Barselona, Ferencvaroš i Čelsi, Aleksandra usavršava svoju igru kao kreatorka sredine terena sa izvrsnom vizijom i sposobnošću da kreira šanse za gol.

Njena ljubav prema fudbalu počela je u detinjstvu: „Moj put u fudbalu počeo je dok sam kao dete igrala sa dečacima u parku ispred kuće. Prvi trening sam imala u muškom timu, a zatim sam prešla u ženski klub Loznica. Od malih nogu volela sam da treniram i sanjala sam o tome da obučem dres reprezentacije.“

Nastup u reprezentaciji dodatno ju je motivisao da nastavi sa radom: „Pozivali su me u selekcije još od najmlađih uzrasta i ta podrška mi je bila ključna da ne odustanem.“ Tokom svoje karijere, Aleksandra je ponosno nosila dres sa brojem 10, istim koji nosi njena inspiracija Jelena Čanković: „Broj 10 u srpskoj reprezentaciji ima posebno značenje za mene. To nije običan broj – on simbolizuje čast i poverenje koje dobijam od stručnog štaba, i to me ispunjava ponosom dok branim boje svoje zemlje.“

Igrajući za Crvenu zvezdu, Aleksandra nosi broj 13 jer je broj 10 rezervisan za Sofiju Sremčević. Uprkos tome, Aleksandra je stekla povjerenje trenera već sa 15 godina i debitovala u Superligi Srbije. „Radom, trudom i dobrim igrama, uspela sam da izborim mesto u prvom timu Crvene zvezde,“ ističe ona.

Protekle sezone, Zvezda je prekinula 13-godišnju dominaciju rivala Spartaka i osvojila prvi šampionski trofej, dok je Aleksandra doprinosila timu svojim talentom i iskustvom iz UEFA Lige šampiona. „Igrati protiv timova u Ligi šampiona je neverovatan osećaj. Te utakmice su veoma zahtevne i svaki minut na terenu nosi veliko iskustvo i motivaciju za dalji rad,“ kaže Aleksandra.

Uz podršku klubova i reprezentacije, ona veruje da ženski fudbal u Srbiji ima svetlu budućnost. „Uspeh na Evropskom prvenstvu važan je za Srbiju i veliki podstrek za nas i buduće generacije,“ zaključuje mlada fudbalerka, čija odlučnost i talenat obećavaju da će postati uzor budućim generacijama, baš kao što je Jelena Čanković bila za nju.

di Ernesto Pellegrini

Nella foto, Aleksandra Ilic, centrocampista della Stella Rossa, in azione con la maglia della Serbia Under 19.

L'Autore dell'Articolo