“Women Football: Rising Stars”: Stella Ieva – Centrocampista della Fiorentina e della Nazionale Italiana Under 17
“Ci incanteremo mentre scoppi in volo“.
Prendete questo passaggio di una celebre e storica canzone del panorama italiano e mettetelo per un momento da una parte. Uno degli aspetti più affascinanti del mondo della musica è la straordinaria capacità di un brano di trascendere il significato voluto dal suo autore per assumere nuove interpretazioni. Spesso, canzoni scritte con un preciso intento — una dedica d’amore, un omaggio a una persona cara o un tributo a momenti di vita significativi — finiscono per risuonare in modi inaspettati nelle vite degli ascoltatori, diventando universali.
Basti pensare a canzoni come “Yesterday” dei Beatles, nata come un lamento personale per qualcosa di irrimediabilmente perduto, che si è trasformata in una riflessione collettiva sulla nostalgia. Oppure “Albachiara” di Vasco Rossi, inizialmente ispirata a una figura reale, che è diventata un simbolo di purezza adolescenziale per generazioni di fan.
Un elemento chiave di questo fenomeno è rappresentato dalle frasi che, decontestualizzate, rimangono impresse nella memoria collettiva. Questi versi, spesso semplici ma profondi, diventano veri e propri mantra, utilizzati dagli ascoltatori per esprimere sentimenti che vanno oltre la narrazione originale.
La musica, insomma, vive di infinite vite e significati, plasmata non solo dalle intenzioni dell’autore, ma anche dalle esperienze di chi la ascolta. Questo fenomeno ci ricorda che la bellezza della musica risiede proprio nella sua capacità di essere fluida e universale, capace di adattarsi ai cuori di chiunque la incontri.
Riprendendo proprio quella frase enunciata all’inizio, frase contenuta nella canzone “Piccola Stella Senza Cielo” di Ligabue, tra i tanti significati che potrebbe incarnare, ce n’è uno che si collega perfettamente alla protagonista di questa puntata: una calciatrice che già nel suo nome racchiude il percorso che è destinata a percorrere nei prossimi anni.
Lei è Stella Ieva, centrocampista della Fiorentina e della Nazionale italiana Under 17, una ragazza del 2008 che, nell’intervista rilasciata a WomenFootball, mostra di avere idee molto chiare. “Voglio arrivare in alto, in Prima Squadra e giocare la Women’s Champions League”.
Una scalata nel mondo del calcio che parte da lontano, quando da piccoli si vede un pallone rotolare e si cerca di comprendere come interagire con esso e percepire le sensazioni che si provano. Nel caso di Stella è un elemento familiare a fungere da chiave che apre lo scrigno della scoperta, aprendo dinanzi a lei un mondo da vivere. “Ho scoperto il calcio grazie a mio fratello che giocava spesso in giardino ed in una scuola calcio. Ho chiesto a miei genitori di poter provare insieme a lui e da quel momento è iniziato il mio percorso calcistico”.
Un percorso arduo, ricco di insidie e piccole difficoltà in una città grande come la Capitale dove tutto deve incastrarsi in modo perfetto. Un piccolo mondo dove mamma e papà recitano fin da principio un ruolo fondamentale. “Per studiare non c’è mai molto tempo a disposizione. Pertanto, è stato fondamentale seguire attentamente le lezioni in classe e sfruttare al meglio il tempo che ho avuto a disposizione. In questo contesto i miei genitori sono stati importanti perché mi hanno sempre spinta a coltivare la mia passione, accompagnandomi agli allenamenti al campo che era distante quasi un’ora da casa. Passione che coltivava anche mio fratello gemello, tale da chiedere ai miei di divedersi ogni volta per non farci rinunciare a nulla.”
Un sacrificio che paga perché c’è un momento nel quale il divertimento assume contorni molto più intensi, lasciando spazio a qualcosa che può diventare un impegno serio. “Ho iniziato a capire che il calcio stava diventando qualcosa di serio quando durante un allenamento mi scocciava perdere e questo condizionava il mio umore e la mia giornata. Da quel momento ho iniziato ad impegnarmi sempre di più, a dare il massimo perché non volevo più considerarlo come un semplice passatempo”.
A cambiare la prospettiva e definire il futuro di Stella, consentendole di rivelarsi ed uscire fuori dai confini del campetto di periferia, c’è la prima esperienza importante in una squadra pronta a consegnarle una maglia. Il giallo ed il rosso sono i colori della squadra della Capitale. E sono probabilmente gli elementi che determinano la sua crescita definitiva, quella nella quale si mette in pratica quanto imparato fino a quel momento. Il momento della consapevolezza. “Ho imparato cosa significa dare tutto per una maglia, prendersi responsabilità ed essere d’esempio. Ho indossato la fascia da capitano per la squadra della mia città, un lembo di stoffa che mi ha spinto a prendermi il ruolo di guida per le mie compagne in campo. Quell’esperienza mi ha fatto capire cosa volesse dire essere una calciatrice. Dopo la scuola mi recavo al campo fino a sera ed ormai il calcio occupava la maggior parte della mia giornata.”
Ed è proprio nel momento in cui credi di aver compiuto il passo importante, che ne arriva un altro dello stesso peso e valore. Perché il destino di Stella non si costruisce e definisce tra le mura amiche della propria città ma a qualche chilometro di distanza. Li dove da poco è nato un progetto innovativo e all’avanguardia. Firenze e la Fiorentina diventano la nuova casa e la nuova sfida. “Questo passaggio è stato uno step per la mia crescita, mentale in primis. Stare lontano dalla mia famiglia e da mio fratello non è stato semplice ma ho deciso di accettare una proposta molto interessante perché la Fiorentina mi ha dimostrato di credere molto nelle giovani”.
La testimonianza concreta delle parole di Stella è il magnifico “Viola Park” inaugurato nel 2023, un centro di proprietà della società calcistica e fiore all’occhiello di una proprietà che pone un’attenzione peculiare a tutti i comparti della società, dalla prima squadra ai settori giovanili. “Il Viola Park è fondamentale per una calciatrice come me che vive lontano da casa. Vivere in un posto così attrezzato con camere, palestra e la mensa facilita la vita delle calciatrici e ci permette di concentrarci solo sul calcio. La possibilità di vivere insieme alle altre ragazze qui al Padiglione Femminile rende tutto perfetto”.
Un ambiente ideale che Stella ritrova anche in Nazionale Under 17, la squadra della generazione d’oro che fa tanto ben sperare per il prossimo futuro che si chiama Europeo. Stella sa perfettamente il peso e l’importanza della manifestazione ma, come più volte mostrato nella sua giovane carriera, giusto fare un passo alla volta. “L’anno scorso ho avuto modo di conoscere l’ambiente dove mi sento a casa. Prima di giocare ho sempre un po’ d’ansia positiva ma vivo questo momento con tanta intensità, mi rende felice e mi dà la spinta a dare il massimo. La squadra poi è forte e abbiamo i numeri per passare alla seconda fase.”
Ma tornando per un attimo a Firenze ed alla Fiorentina, c’è un motivo in più che aumenta il valore delle giornate trascorse al campo con la palla tra i piedi. Un motivo in carne ed ossa che ispira generazioni di giovani calciatrici che sognano una carriera costellata di trionfi, dal Campionato Europeo Under 19 vinto nel 2004 a 3 campionati vinti in 3 nazioni diverse. Per arrivare poi alla coppa più ambita, la Women’s Champions Leauge sollevata il 14 Maggio 2015 a Berlino battendo, con il suo Francoforte, il PSG. “Mi ispiro a Vero Boquete, alla sua personalità sua personalità fuori e dentro il campo. Lei è una vera leader, ha visione di gioco e capacità di vedere un passaggio impossibile per le altre. Per me è un esempio, credo di avere caratteristiche simili, pur dovendo lavorare molto sulla velocità”.
Ed è proprio in questo esatto momento che quella frase citata all’inizio del racconto trova il suo nuovo contesto, quello nel quale una nuova Stella è pronta ad esplodere e conquistarsi gli occhi ammirati degli spettatori. Mamma e papà hanno pensato bene di darle il nome per indirizzarla a raggiungere il suo sogno, Stella è pronta ad incantare e farlo diventare realtà.
di Ernesto Pellegrini
Nella foto, Stella Ieva impegnata con la maglia della Fiorentina (Si ringrazia per la foto l’Ufficio Stampa ACF Fiorentina).