WomenFootball.it intervista Federica Di Criscio, capitana della Ternana Women
In tutte le squadre in cui ha giocato Federica Di Criscio ha lasciato il segno, mostrando le sua qualità dentro e fuori dal campo. Ha raggiunto importanti traguardi, come testimoniato dalla vittoria di uno Scudetto, di una Supercoppa Italiana e dalle numerose gare giocate con la maglia dell’Italia. Ora ha un nuovo grande obiettivo: guidare la Ternana Women alla promozione nel campionato di Serie A.
Abbiamo parlato di questo e di molto altro nella nostra rubrica “WomenFootball.it intervista…”
Iniziamo la nostra intervista partendo da quanto accaduto nei giorni scorsi, con la conquista del Girone di Andata del campionato di Serie B e il titolo di “Campioni d’Inverno”. Pur essendo un riconoscimento “simbolico”, cosa rappresenta per voi questo primo traguardo raggiunto?
Essere campioni d’inverno è un riconoscimento che ci teniamo stretto. Essere lì, in alto al giro di boa è importante, abbiamo incontrato tutte le squadre e ad oggi possiamo dire che abbiamo lavorato bene per essere lì in alto.
E cosa rappresenta per te che, tra le altre cose. ricopri il ruolo di capitano della squadra?
Fare il capitano è sicuramente una responsabilità nel bene e nel male e farlo mi riempie d’orgoglio. Ma questo è un risultato del collettivo.
La lotta per la promozione però è particolarmente accesa: Lazio, Parma, Cesena ma anche altre squadre che potrebbero rientrare nel gruppo di testa in caso di qualche passo falso. Che seconda parte di campionato ti aspetti?
Il campionato è ancora lungo e come ho sempre detto il livello di questa serie B si è alzato.
Lavoriamo da luglio e, come cresciamo noi, crescono anche le altre compagini. Sarà una seconda parte di campionato sicuramente impegnativa che noi dobbiamo affrontare con la consapevolezza di quello che abbiamo fatto nella prima parte.
Tra poche ore scenderete in campo contro le Freedom, che nei giorni scorsi hanno cambiato allenatore, con l’arrivo di mister Ardito. Come avete preparato la partita?
In questo momento siamo un po’ in difficoltà per i tanti infortuni, ma noi continuiamo a lavorare con in testa l’obiettivo. Abbiamo uno staff tecnico e uno staff medico che lavora per noi per metterci nelle migliori condizioni. Abbiamo analizzato le partite della Freedom e non ci aspettiamo una partita semplice.
In carriera hai giocato a tutti i livelli, compreso la Uefa Women’s Champions League, hai vinto il campionato di Serie A con il Verona e la Supercoppa Italiana con il Brescia. In nazionale, invece, hai indossato per moltissime volte la maglia azzurra. Cosa ti ha spinto a scegliere la Ternana due anni fa?
Il mio percorso è stato spesso ostacolato, non solo dagli infortuni. Nel 2019 dopo l’infortunio al ginocchio e successivamente al blocco dei campionati per il Covid19 non ho avuto la possibilità di rientrare in quel campionato. Sono poi andata a Napoli e dopo 6 mesi sono partita per la Norvegia dove anche lì dopo 4 mesi per Covid sono dovuta tornare indietro e sono stata ferma fino alla stagione successiva. Purtroppo, quando succedono queste cose è un po’ demoralizzante e il mio pensiero era quello di smettere, ero rimasta delusa.
A quel punto ho sposato il progetto Pink Bari per rimettermi in gioco e da lì l’anno successivo ho avuto il piacere di continuare questo percorso con la Ternana.
A proposito di carriera, hai giocato in molte squadre importanti in Serie A come Bardolino Verona, Verona Calcio Femminile, Brescia, AS Roma e Napoli, togliendoti tante soddisfazioni personali. Se dovessi utilizzare un aggettivo per raccontare ciascuna di queste esperienze, quali sarebbero?
Difficile minimizzare tutto in una parola. Ma ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa, dalla più complicata a quella apparentemente più semplice. Di sicuro essere uscita da casa a 14 anni mi ha fatto crescere in fretta e ho avuto la fortuna di incontrare sempre persone che mi hanno sostenuto e che hanno creduto in me. Ho lasciato pezzi di cuore ovunque.
Verona per me è casa, mi hanno accolta che ero piccola e non è stato un percorso facile ma dalle mie compagne in quegli anni ho imparato davvero tantissimo. Roma sono stati due anni intensi finiti forse nel peggiore dei modi, ed è stata l’esperienza che più mi ha fatta sognare, ma anche quello che mi ha più deluso. Napoli ti rapisce, è proprio vero quando si dice “piangi due volte”.
A metà della stagione 2021 hai giocato per qualche mese in Norvegia con l’Avaldsnes. Che esperienza è stata e cosa ti ha dato a livello sportivo e personale?
L’esperienza in Norvegia la rifarei. Mi sono confrontata con giocatrici di alto livello. Ho trovato delle persone fantastiche e non mi sono mai sentita la “straniera”.
Sei una delle protagoniste del calcio femminile italiano degli ultimi anni. Che cosa è cambiato negli ultimi anni in Italia? Dove pensi potremo arrivare?
Il calcio femminile in italia è cresciuto e questo penso sia sotto gli occhi di tutti, ma credo bisognerebbe riguardare un po’ i format dei campionati.
Se penso alle bambine che iniziano oggi sono contenta di quello che potranno vivere perché è giusto che questo sport venga valorizzato e soprattutto mi auguro che loro avranno un futuro migliore, come spero che nel tempo si mantengano i valori che il calcio femminile ha sempre avuto, perché ultimamente credo si stiano un po’ perdendo.
L’ultima domanda riguarda il tuo il futuro: che cosa ti aspetti dalla Federica dei prossimi anni?
Non voglio pensare troppo lontano, penso di finire questo campionato nel migliore dei modi. Il mio obiettivo da quando ho deciso di rimettermi in gioco è quello di tornare in serie A, e ho promesso che ci tornerò con la Ternana.
di Daniele Mattioli
Nella foto, Federica Di Criscio in azione con la maglia della Ternana (da Ufficio Stampa Ternana Women).