20 Settembre 2024

UEFA Women’s Champions League: il Chelsea si prepara alla difficile semifinale contro il Barcelona

un primo piano di Guro Reiten, una delle stelle del Chelsea Women (Florian Robert - WomenFootball.it)

Giocare due semifinali nel giro di pochi giorni non è facile, soprattutto se esci dalla prima con una sonora sconfitta. Niente quadruple o triplete per Emma Hayes nella sua ultima stagione come allenatrice del Chelsea Women. Il sogno dei quattro trofei (Women Super League, Continental Cup, FA Cup e Champions League) si è interrotto il 31 marzo, quando le Blues hanno affrontato le rivali dell’Arsenal nella finale della Continental Cup, persa ai supplementari per 1-0. Era rimasta la speranza del triplete ma, poco meno di una settimana fa, il Chelsea è stato superato in semifinale della FA Cup dal Manchester United. Adesso sono rimasti solamente due trofei disponibili per Hayes e le sue ragazze: la WSL, dove la concorrenza del Manchester City si fa sentire, e la Uefa Women Champions League, per la quale sabato la squadra londinese volerà a Barcellona in trasferta per l’andata delle semifinali.

Nelle quattro semifinali di Champions League giocate dal Chelsea nel corso degli anni, le partite giocate fuori casa non hanno mai portato molta fortuna. Infatti, hanno collezionato ben tre sconfitte, prima di raggiungere un pareggio al Camp Nou la scorsa edizione. L’unico penultimo step vinto dalle Blues (quello della stagione 20/21) era stato frutto di un ribaltamento del risultato tra le mura amiche contro il Bayern Monaco per 4-1, dopo che all’andata in Baviera erano state sconfitte per 2-1.

È raro che due squadre si incontrino per due anni di fila in semifinale, ma sabato 20 aprile il Chelsea giocherà l’andata contro le campionesse in carica del Barcellona. Stessa situazione dello scorso anno, ma placo diverso. Invece dell’imponente Camp Nou (chiuso temporaneamente per la costruzione del nuovo anello), le blaugrana ospiteranno il Chelsea allo Stadio Olimpico Lluís Companys

La partita giocata in Catalogna un anno fa fu a tinte norvegesi. Ad aprire le danze fu Caroline Graham Hansen, che al 63esimo minuto segnò, portando la sua squadra al doppio vantaggio (contando anche il risultato di 0-1 di Stamford Bridge). Solamente quattro minuti dopo, la risposta della compagna di nazionale Guro Reiten, che aveva dato un barlume di speranza al Chelsea, che tuttavia non è riuscito nell’impresa di arrivare in finale.

Questo, però, è un nuovo anno. Il Chelsea ha lavorato per migliorare e non è lo stesso della scorsa stagione, proprio come ha dichiarato il difensore Ève Périsset: «Abbiamo una grande squadra e so che daremo tutto per vincere queste due partite. Credo che siamo migliorate rispetto all’anno scorso, abbiamo molta più esperienza e molte giocatrici che hanno già giocato nella Champions League».

Dopo la partita del Chelsea contro l’Aston Villa – giocata mercoledì – anche Emma Hayes ha rilasciato una dichiarazione sulla semifinale. «Prima dovevamo pensare al campionato e ora possiamo concentrarci sulla Champions League. Adesso ci riposiamo, dopodiché pensiamo a venerdì e a ciò che dobbiamo fare in allenamento. Poi giochiamo il primo tempo. È tutto qui, il primo tempo» ha detto l’allenatrice. Forse un chiaro riferimento alla finale dell’UWCL 20/21, dove il Barcellona ha battuto la sua squadra per 4-0, con le reti segnate tutte nei primi 45 minuti? Senza dubbio il primo tempo sarà fondamentale, soprattutto quando si gioca fuori casa. Entrare negli spogliatoi con un risultato positivo fa sempre bene al morale e a tenere alta la concentrazione.

È certo che il Chelsea atterrerà a Barcellona con la voglia di tornare in Inghilterra con una vittoria importante, in vista del ritorno della settimana prossima. Riusciranno le Blues a rimanere in corsa per la finale di Bilbao, o già nella partita di sabato le catalane spazzeranno via il loro sogno di vincere la Champions League per la prima volta?

di Rachele De Corso

Nella foto, un primo piano di Guro Reiten, una delle stelle del Chelsea Women (Florian Robert – WomenFootball.it).

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