UEFA Women’s Champions League: tre domande su Barcellona-Chelsea in attesa della semifinale di ritorno
Allo stadio Olimpico Lluís Companys, sabato 20 aprile il Barcellona ha subito una sconfitta per 0-1 (la prima in casa da ben cinque anni) contro il Chelsea nella semifinale di andata della Uefa Women Champions League. In campo si è vista una prestazione assai diversa a quelle a cui ci ha abituato la squadra spagnola, mentre le inglesi, grazie al loro sodo lavoro, sono riuscite a colmare il gap che le divideva dalle catalane.
Analizziamo meglio cosa è successo nel match di andata e quali risvolti potrà avere la gara di ritorno, in programma sabato 27 aprile alle ore 18.30 a Londra.
L’importanza delle scelte tattiche di Emma Hayes e le possibilità del Chelsea di proteggere, se non aumentare, il vantaggio nella partita di Stamford Bridge?
Il Chelsea è sceso in campo con un 3-5-2, un modulo che solitamente non si vede a Londra, con Ashley Lawrence spostata verso la linea di centrocampo. Questa scelta è frutto di uno studio fatto da Emma Hayes per riuscire a contrastare il Barcellona. Ci aveva già provato lo scorso anno e aveva dato i suoi frutti, nonostante la sconfitta in casa. La squadra spagnola non era riuscita nella solita goleada e in due partite aveva segnato solamente due goal. Questa volta, le Blues sono riuscite ad arginare del tutto le attaccanti blaugrana, non dando loro la possibilità di segnare. La difesa inglese ha giocato bene, con Jess Carter che ha fine partita ha vinto anche il premio MVP. Hanno completato molti contrasti (53) e sulle palle alte si sono fatte trovare pronte. C’è da dire, però, che sono state anche aiutate dall’alto tasso di imprecisione delle avversarie e da alcune scelte discutibili da parte dell’allenatore Jonatan Giráldez.
Il ritorno si giocherà a Londra, in uno stadio dove il Chelsea è abituato a vincere e si trova a suo agio circondato dai propri tifosi. È prevedibile che Hayes schieri le sue ragazze nuovamente con la difesa a tre e si concentri più sulla fase difensiva che in quella offensiva, proprio come in Spagna. Può essere la scelta vincente, come può essere invece una condanna per le Blues.
Nonostante il buon lavoro difensivo, il Barcellona è riuscito a tirare undici volte verso la porta di Hannah Hampton e l’imprecisione, e anche un pizzico di fortuna sull’occasione allo scadere, hanno permesso al portiere inglese di mantenere la porta inviolata. Le Blaugrana cercheranno di ritrovare il cinismo sottoporta e avere così tante occasioni potrebbe mettere in seria difficoltà il Chelsea, che nella fase offensiva è riuscito a muoversi di più dal momento in cui Ingrid Engen ha lasciato il campo.
A posteriori, quali sono state le decisioni di Giráldez, allenatore del Barcellona, che non hanno convinto del tutto?
In primis non far entrare Alexia Putellas e Lucy Bronze prima. Le due hanno dato una svolta alla partita, riuscendo a portare il Barcellona più spesso nell’area del Chelsea. Forse sarebbe stato meglio farle entrare all’inizio del secondo tempo, invece di mandarle in campo solamente per gli ultimi trenta minuti di gioco. Non è stato ben capito, inoltre, la scelta di togliere anzitempo Ingrid Engen dal campo. Nei 63 minuti in cui la norvegese ha giocato, ha fatto una partita perfetta. Tra le sue statistiche c’è il 100% di duelli vinti, 91% di passaggi completati e ben 10 passaggi decisivi nella trequarti avversaria. L’allenatore di Vigo ha pensato di toglierla per schierare una giocatrice più offensiva come Putellas, ma nel fare ciò ha arretrato Patri da centrocampista a difensore. Una scelta che è quasi costata al Barcellona il doppio svantaggio. Senza Engen in campo, Mayra Ramirez ha iniziato a muoversi con più libertà e la numero 12 del Barcellona si è trovata molto in difficoltà. Ad un certo punto, Patri si è persa l’attaccante colombiana nel bel mezzo dell’area di rigore e sarebbe stato 0-2 se Ramirez non avesse sparato sopra la traversa.
Caso rigore. Perché Frappart è stata richiamata dal VAR e ha deciso di annullare il calcio di rigore del Barcellona?
Al 50esimo, Frappart ha assegnato un calcio di rigore in favore del Barcellona. Patri ha messo il pallone in area, forse un passaggio destinato a Salma Paralluelo, ma non è riuscita ad arrivare alla compagna di squadra. La sfera di gioco ha colpito il braccio largo di Kadeisha Buchanan. L’arbitro è stata però richiamata dal VAR e, dopo aver rivisto le immagini a bordocampo, ha deciso di annullare il rigore per fuorigioco della numero 7 blaugrana. Le proteste sono state tante. Il pallone non è mai arrivato a Paralluelo e ha colpito il braccio del difensore del Chelsea prima che la giocatrice in fuorigioco potesse prendere parte all’azione. Guardando il regolamento della FIFA, viene fischiato fuorigioco se il giocatore in posizione illecita interferisce con il gioco o con uno degli avversari. E questa seconda opzione sembra essere la ragione della scelta di Frappart. Paralluelo, nel tenere salda la sua posizione, avrebbe spinto Buchanan in avanti, facendo in modo che la canadese colpisse la sfera di gioco con il braccio. Nel capire meglio la situazione sarebbe stato utile che il regolamento fosse uguale a quello che si è visto ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda, cioè l’arbitro, dopo aver rivisto le immagini del VAR, deve spiegare anche agli spettatori il perché della sua decisione.
di Rachele de Corso
Nella foto, un primo piano di Emma Hayes, allenatrice del Chelsea Women e grande protagonista del successo inglese in casa del Barcellona (Cody Froggatt/News Images da DepositPhotos.com).