“Women Football: Rising Stars”: Veronica Toscano, attaccante italo-americana del LAFC So Cal
“L’America è lontana,
dall’altra parte della luna,
ci vai in nave o in sogno,
e forse neanche ritorni più.”
Con questi versi, Francesco Guccini riesce a dare voce al sogno e al sacrificio di un popolo che, nel pieno delle sue speranze, si lanciava verso l’ignoto. Il cantautore modenese cattura il senso di smarrimento e la speranza che hanno accompagnato milioni di italiani nel loro cammino verso l’America. In poche parole, Guccini racconta la tensione e la vulnerabilità di chi ha lasciato la propria terra, consapevole che quel viaggio avrebbe potuto segnare un punto di non ritorno. Un viaggio che, come diceva Italo Calvino, è sempre una scoperta, perché “di una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.”
L’America, lontana “dall’altra parte della luna”, era una terra tanto sognata quanto temuta, un luogo di promesse e opportunità, ma anche di sfide immense e distanze incolmabili, non solo fisiche, ma anche affettive e culturali. Molti partirono con la speranza di costruire una nuova vita, lasciandosi alle spalle radici, famiglia e tradizioni, consapevoli che forse non avrebbero mai più fatto ritorno. Come affermava il grande poeta Pablo Neruda, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi,” e questa è la mentalità con cui gli emigranti affrontavano la loro avventura.
In questa canzone, l’emigrazione diventa non solo un viaggio geografico, ma un percorso esistenziale, fatto di speranze, delusioni e della continua tensione tra il vecchio e il nuovo mondo. La nave su cui ci si imbarca, reale o simbolica, diventa un mezzo per lasciare dietro di sé una parte della propria identità, ma anche una spinta verso un sogno incerto, da cui potrebbe non esserci ritorno.
Un sogno probabilmente inseguito qualche decennio fa anche dalla famiglia Toscano, partita dallo stivale per costruire qualcosa di nuovo senza però dimenticare quel legame indissolubile con la terra natia. “Sono nata negli USA, ma sento una profonda connessione con l’Italia: è la mia eredità. I miei genitori sono nati lì, così come i miei nonni, e parte della mia famiglia vive ancora lì. I valori e le tradizioni culturali fanno parte del mio DNA e del mio percorso di crescita”, racconta Veronica Toscano a WomenFootball.it. Un legame forte, che traspare non solo dalle sue parole, ma anche nelle scelte di vita e nell’approccio ad uno sport che per lei rappresenta molto più di un semplice passatempo.
Nata e cresciuta nella città degli angeli, Veronica ha trovato presto la sua strada, con una folgorazione che ricorda quei momenti magici in cui tutto, all’improvviso, prende forma. “Ero sempre attiva e irrequieta, ho praticato tanti sport, come ginnastica e danza, ma non sentivo il fuoco dentro. Poi il mio primo allenatore, David Brown, mi ha fatto scoprire il calcio, ed è stato un autentico colpo di fulmine.” Un incontro che ha cambiato il corso della sua vita. Dal primo istante in cui è scesa in campo, Veronica ha capito che segnare gol era il suo destino. Una missione, più che un mestiere, che l’ha portata a fare del calcio il centro della sua esistenza.
Sostenuta nelle scelte importanti da mamma e papà che la seguono con passione, Veronica non si limita soltanto a segnare tanti gol, ma fa del soccer un punto di riferimento fondamentale della sua vita. “Nel 2015 ho iniziato a giocare per lo CZ Elite, una squadra di buon livello allenata da Cherif Zein, una leggenda del calcio della California del Sud. Il suo ruolo è stato fondamentale nella mia crescita e sviluppo a livello mentale. È stato un passaggio importante prima di approdare nella massima lega giovanile americana, l’ECNL, con la Los Angeles Football Club SoCal.”
Veronica è un’autentica N.9, una centravanti di altri tempi capace di sfruttare al massimo il suo tiro sempre ben indirizzato, ma come tutte le attaccanti moderne sa muoversi su tutto il fronte offensivo grazie ad una tecnica raffinata ed una fisicità che le consente di “danzare” sul pallone. “Amo giocare in qualsiasi posizione d’attacco: principalmente come prima punta, ma talvolta anche come ala o trequartista. Per me, la cosa più importante è segnare. Sono felice e so di aver fatto il mio dovere, sia che segni io, sia che lo faccia una mia compagna di squadra grazie a un mio assist.”
L’etica del lavoro, la dedizione e l’impegno che traspaiono dalle sue parole spiegano perfettamente perché il suo idolo calcistico sia uno dei più grandi calciatori al mondo, un ragazzo portoghese, simbolo indiscusso di dedizione e mentalità vincente che sottolineava spesso come la gente parli di talento, ma il talento senza lavoro non sia nulla.
“Mi ispiro a Cristiano Ronaldo. Il suo impegno e la sua etica sono davvero stimolanti. La sua determinazione a vincere è qualcosa che ammiro profondamente ed è una guida per il mio percorso calcistico.”
E come per molti giovani talenti americani, il college ha rappresentato un trampolino di lancio decisivo. “Il primo traguardo importante della mia carriera è stato ricevere una borsa di studio per giocare nella Division 1 del College, il più alto livello che spesso apre le porte ad una carriera professionistica.” Alla Larchmont Charter High School Veronica Toscano ha messo a segno 168 in 54 partite, portandosi a casa trofei ed un titolo personale come giocatrice dell’anno. Il college, che è stato un punto importante nella sua evoluzione calcistica, rappresenta ad oggi una parentesi felice ma chiusa. “Ho deciso di non giocare per la mia scuola quest’anno per concentrarmi sul mio percorso professionale. La scorsa estate ho giocato per una squadra semi-professionista, il Phenom FC, nella lega UPSL che abbiamo vinto da imbattute. Segnare gol a quel livello è stata una sensazione incredibile. Questa stagione pertanto sarà la mia ultima con la mia squadra in ECNL e a novembre poi firmerò un contratto per giocare nella Division 1 del college con il CSUN Women’s Soccer.”
“La felicità perfetta non esiste, come non esistono le rose senza spine” direbbe Lev Tolstoj, ed anche per Veronica Toscano è arrivato un momento duro nel quale doversi confrontare con sé stessa, con le difficoltà di un sopraggiunto imprevisto ed un sogno messo in pausa: “Il mio infortunio (Settembre 2022) è stato uno dei momenti più difficili della mia vita, ma mi ha anche resa più forte sia mentalmente che fisicamente. Ringrazio Dio di essere stata abbastanza fortunata da non dover subire un intervento chirurgico. Ho seguito i consigli dei medici, del fisioterapista e del mio preparatore atletico, ho lavorato ogni giorno tra dolore e lacrime per rimettermi in piedi credendo in me stessa. Quando il medico mi ha dato l’ok per tornare a giocare non vedevo l’ora.” E come nelle migliori storie di riscatto, il ritorno in campo è stato segnato da un gol, quasi come se il destino avesse voluto premiarla per i suoi sforzi.
Di collo pieno sotto la traversa o al volo “Sotto il sette” (con applauso incluso del portiere), Veronica aggiorna il suo profilo Instagram con le sue prodezze balistiche, aggiungendo i suoi dribbling che lasciano di sasso le avversarie e gli assist perfetti per le sue compagne. Ma c’è un video che più di ogni altro attira l’attenzione, un video tutt’altro che banale perché Veronica si allena non indossando una semplice maglia di allenamento o della sua squadra. Ma di una squadra in particolare, dai colori inconfondibili ed universali: “La maglia della Roma? Un sogno, un obiettivo e i colori del mio cuore. La Roma non è solo un club, ma anche ciò che rappresenta. Quando la indosso lo faccio con onore.”
La Roma e calcio femminile italiano che Veronica segue con molta attenzione, non solo per piacere e divertimento, ma anche per un obiettivo (anzi due) molto chiaro. “Anche se gli USA sono all’avanguardia nel calcio femminile, in Europa c’è una crescita esponenziale ed i club stanno facendo sempre di più per dare alle atlete le possibilità di perseguire una carriera professionistica. Credo che i club in Italia stiano migliorando molto, i risultati si vedono anche a livello di Nazionale. A proposito, se per me si dovesse presentare un’opportunità ne sarei onorata, indossare la maglia della Nazionale Italiana sarebbe un sogno che si avvera.”
Guccini canta di un’America lontana “dall’altra parte della luna”, un luogo da cui non sempre si torna. Ma per Veronica Toscano, l’italiana d’America, quel ritorno è ancora possibile. Forse non sarà in nave, ma potrebbe essere sui campi da calcio, con il tricolore cucito sul petto e un gol, come sempre, all’orizzonte.
“America is far away,
on the other side of the moon,
you get there by ship or in a dream,
and perhaps you may never return.”
With these verses, Francesco Guccini gives voice to the dream and sacrifice of a people who, filled with hope, set out toward the unknown. The Modenese singer-songwriter captures the sense of disorientation and the hope that accompanied millions of Italians on their journey to America. In a few words, Guccini narrates the tension and vulnerability of those who left their homeland, aware that this journey could mark a point of no return. A journey that, as Italo Calvino said, is always a discovery, because “you do not enjoy the seven or seventy-seven wonders of a city, but the answer it gives to a question you pose.”
America, distant “on the other side of the moon,” was a land as dreamt as it was feared, a place of promises and opportunities, but also of immense challenges and insurmountable distances—not only physical, but also emotional and cultural. Many departed with the hope of building a new life, leaving behind roots, family, and traditions, knowing that perhaps they would never return. As the great poet Pablo Neruda asserted, “the real voyage of discovery consists not in seeking new lands but in seeing with new eyes,” and this was the mindset with which emigrants faced their adventure.
In this song, emigration becomes not only a geographical journey but an existential path, filled with hopes, disappointments, and the continuous tension between the old and the new world. The ship on which they embark, whether real or symbolic, becomes a means of leaving behind a part of their identity but also a push toward an uncertain dream from which there might be no return.
A dream likely pursued decades ago by the Toscano family, who left the boot of Italy to build something new without forgetting their indissoluble connection to their homeland. “I was born in the USA, but I feel a deep connection to Italy: it is my heritage. My parents were born there, as were my grandparents, and part of my family still lives there. The values and cultural traditions are part of my DNA and my growth journey,” says Veronica Toscano. A strong bond that shines through not only in her words but also in her life choices and her approach to a sport that represents much more than just a pastime for her.
Born and raised in the City of Angels, Veronica quickly found her path, with a revelation that recalls those magical moments when everything suddenly takes shape. “I was always active and restless, I practiced many sports, like gymnastics and dance, but I didn’t feel the fire inside. Then my first coach, David Brown, introduced me to soccer, and it was a true love at first sight.” An encounter that changed the course of her life. From the very first moment she stepped onto the field, Veronica knew that scoring goals was her destiny. A mission, more than a job, that led her to make soccer the center of her existence.
Supported in important choices by her family, who passionately follow her, Veronica does not limit herself to scoring goals; she makes soccer a fundamental reference point in her life. “In 2015, I started playing for CZ Elite, a good-level team coached by Cherif Zein, a legend of Southern California soccer. His role has been essential in my mental growth and development. It was an important step before moving up to the top youth league in America, the ECNL, with Los Angeles Football Club SoCal.”
Veronica is a true No. 9, a center forward from another era capable of maximizing her always well-directed shot, but like all modern forwards, she knows how to move across the entire offensive front thanks to her refined technique and physicality that allows her to “dance” on the ball. “I love playing in any attacking position: mainly as a striker, but sometimes also as a winger or attacking midfielder. For me, the most important thing is to score. I am happy and know I have done my duty, whether I score or a teammate does so thanks to one of my assists.”
The work ethic, dedication, and commitment that shine through her words perfectly explain why her soccer idol is one of the greatest players in the world, a Portuguese boy, an undisputed symbol of dedication and a winning mentality, who often emphasized that people talk about talent, but talent without hard work is nothing. “I draw inspiration from Cristiano Ronaldo. His commitment and work ethic are truly inspiring. His determination to win is something I deeply admire and is a guide for my soccer journey.”
And as for many young American talents, college has represented a decisive launching pad. “The first major milestone in my career was receiving a scholarship to play in Division 1 college soccer, the highest level that often opens the door to a professional career.” At Larchmont Charter High School, Veronica scored 168 goals in 54 matches, bringing home trophies and a personal title as Player of the Year. College, which was a significant point in her soccer evolution, represents a happy but closed chapter today. “I decided not to play for my school this year to focus on my professional path. Last summer, I played for a semi-professional team, Phenom FC, in the UPSL league, which we won undefeated. Scoring goals at that level was an incredible feeling. This season will therefore be my last with my team in the ECNL, and in November, I will sign a contract to play Division 1 college soccer with CSUN Women’s Soccer.”
“Perfect happiness does not exist, just as roses without thorns do not exist,” Lev Tolstoy would say, and even for Veronica Toscano, a difficult moment arrived where she had to confront herself with the challenges of an unexpected setback and a dream put on hold: “My injury (September 2022) was one of the hardest moments of my life, but it also made me stronger both mentally and physically. I thank God I was lucky enough not to need surgery. I followed the advice of doctors, the physiotherapist, and my athletic trainer, and I worked every day through pain and tears to get back on my feet believing in myself. When the doctor gave me the green light to return to play, I couldn’t wait.” And as in the best stories of redemption, her return to the field was marked by a goal, almost as if fate wanted to reward her for her efforts.
Whether it’s a powerful header under the crossbar or a volley “under the seven” (with applause included from the goalkeeper), Veronica updates her IG profile with her goal-scoring feats, adding her dribbles that leave opponents stunned and perfect assists for her teammates. But there’s one video that attracts attention more than any other, a video that is anything but trivial because Veronica trains not wearing a simple practice jersey or that of her team. But of a particular team, with unmistakable and universal colors: “The Roma jersey? A dream, a goal, and the colors of my heart. Roma is not just a club, but also what it represents. When I wear it, I do so with honor.”
Roma and Italian women’s soccer are closely followed by Veronica, not only for pleasure and fun but also for a very clear goal (or rather two). “Although the USA is at the forefront of women’s soccer, there is exponential growth in Europe, and clubs are doing more and more to give athletes the opportunity to pursue a professional career. I believe that clubs in Italy are improving a lot, and the results are visible at the national level as well. By the way, if an opportunity were to arise for me, I would be honored; wearing the Italian National Team jersey would be a dream come true.”
Guccini sings of an America far away “on the other side of the moon,” a place from which one does not always return. But for Veronica Toscano, the Italian-American, that return is still possible. It may not be by ship, but it could be on the soccer fields, with the tricolor stitched on her chest and a goal, as always, on the horizon
di Ernesto Pellegrini
Nella foto, Veronica Toscano, attaccante italo-americana del LAFC So Cal.